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Inserita il: 18/05/2004

Mostra su Beniamino Gigli in Fondazione dal 29 maggio al 10 giugno 2004

Dal 29 maggio al 10 giugno la sede di via Arpi 152 della Fondazione Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci

ospitera´ un´altra grande iniziativa per promuovere la cultura musicale nel territorio. Dopo la mostra su Enrico Caruso che ha catalizzato a Foggia l´attenzione di melomani e cultori musicali di tutta la provincia, la Fondazione promuove una esposizione di cimeli, foto e costumi dell´erede del mitico Caruso, il leggendario tenore Beniamino Gigli.

Il presidente della Fondazione Francesco Andretta, sempre pronto a promuovere iniziative culturali nel salotto di via Arpi, ha accolto con entusiasmo la proposta dell´esperto melomane foggiano Guido D´Onofrio, gia´ referente della mostra carusiana.
Il prezioso materiale proviene dal Museo B. Gigli di Recanati, nato fin dal 1959, due anni dopo la morte del maestro, grazie alla generosa donazione degli eredi che decisero di cedere alla citta´ natale del tenore suoi importanti ricordi. Saranno esposti a Foggia una ventina di vestiti di scena, parrucche, collane, calzature, foto, gigantografie, dischi, giornali díepoca che parlano del cantante che seppe interpretare in modo perfetto le opere giordaniane, e che anzi promosse lo Chenier nei teatri del mondo favorendone la diffusione.

Gigli fu il tenore dalla voce ultraterrena come disse il direttore d´orchestra Gavazzeni, una voce distesa con lo stesso spessore su una gamma di almeno 14 note tra il Re sotto il rigo e il Do acuto, senza incrinature, senza macchia, come disse il critico Eugenio Gara; una voce luminosa, una tecnica straordinaria, una figura eccezionale di cui si parla troppo poco. Eppure si tratta, insieme con Caruso, forse persino sopra di lui, del piu´ grande tenore di questo secolo. Gigli andrebbe tenuto come termine di paragone, per giudicare tutti gli altri, ha scritto il musicologo del Corriere della sera Paolo Isotta.

Un eccelso tenore, ma anche un uomo modesto e buono che si dedico´ ad opere benefiche. Scrisse Orio Vergani "Aveva fatto norma della sua vita la generosita´. Infaticabile, forse piu´ che non per il pubblico dei grandi teatri, aveva cantato per i poveri, dicendo: " E´ mio dovere, io sono nato povero". In 41 anni di carriera svolta in tutto il mondo, anche come attore, trasmise emozioni e commozione. "Mamma", la canzone che fece piangere tutto il mondo durante la seconda guerra mondiale piaceva tanto anche a Padre Pio di cui Gigli divenne figlio spirituale. All´inaugurazione della mostra su Beniamino Gigli in Fondazione, il 29 maggio sara´ presente con una relazione il prof. Luigi Vincenzoni, nipote di Gigli e curatore del museo di Recanati; completera´ la serata un intervento del giornalista foggiano Gaetano Matrella.

La nostra citta´, sede di un Conservatorio e di un teatro intitolati a U. Giordano ospitera´ dunque l´amico e il cantante preferito dal compositore foggiano, mentre gli studenti universitari e del Conservatorio musicale avranno líoccasione di fare conoscenza con una leggenda del bel canto e della musica, italiano, di cui nel mondo, persino in Nuova Zelanda esistono ancora oggi moltissimi club di intenditori. La mostra sara´ allestita dall´architetto Roberto Telesforo.
 
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