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Inserita il: 24/05/2004

Mostra su Beniamino Gigli

Dal 29 maggio al 10 giugno la sede di via Arpi 152 della Fondazione Banca del Monte Domenico Siniscalco Ceci Direttamente dal Museo Civico di Recanati dal 29 maggio al 10 giugno 2004 mostra dei cimeli-documenti, foto e costumi di scena del grande tenore Beniamino Gigli. Nato a Macerata nel 1890 morto a Roma nel 1957. Studio´ canto a Recanati e poi al Liceo Santa Cecilia di Roma. Nel 1918 Toscanini lo aveva chiamato alla Scala nel "Mefistofele".

Nel 1920 quando gia´ lo definiscono łil tenore a cui il Signore Iddio ha dato nella voce bellissima la piu´ inesauribile miniera diamantifera che si possa elargire a questi privilegiatiČ (G. Bellezza), Gigli salpo´ per gli Stati Uniti dove canto´ al Metropolitan e in altri Teatri prestigiosi.
Orfani del mito Caruso (morto nel 1921) gli americani si innamorarono di una di quelle voci che, dal Romanticismo fino ai giorni nostri, hanno alimentato il culto del tenore italiano: łperfetta omogeneita´ di registri, smalto limpidissimo, timbro delicato e dolcissimo, ma anche pieno, pastoso, intenso, sonoro. Per quel che concerne la sicurezza dellčemissione, la flessibilita´ e la resistenza della gola si puo´ parlare di facolta´ naturali abnormiČ (Rodolfo Celletti).

Enorme ascendente sulle folle e sugli esperti, e´ stato il tenore piu´ imitato degli ultimi trentčanni, rimasto insuperato. Una carriera lunghissima, durata 41 anni, con 61 opere in repertorio, alcune delle quali oggi difficilmente possono essere rappresentate per carenza di voce adeguate, 300 dischi registrati, trasmissioni radiofoniche, una serie di spettacoli per beneficienza e, nel periodo 1933-55, 16 film e diverse partecipazioni canore nel cinema.

Il grande successo di pubblico per la mostra su Caruso ci ha motivato a proseguire nella strada Œmultimedialeč di divulgazione della cultura e della musicaČ, ha detto il presidente della Fondazione avv. Francesco Andretta. łAlmeno mille furono i tenori che si dichiararono eredi di Caruso. Gigli fu lčunico che ha meritato di essere ritenuto taleČ, ha affermato Guido DčOnofrio, propositore della mostra su Caruso e su Gigli, conosciuto anche allčestero per la sua passione, per Caruso e per il belcanto, che ha favorito la sua amicizia con Luigi Vincenzoni, figlio di Ada Gigli, sorella di Beniamino, curatore del Museo łB. GigliČ di Recanati da dove proviene il prezioso materiale in mostra a Foggia. Un museo nato nel 1959, due anni dopo la morte del maestro, grazie alla generosa donazione degli eredi che decisero di cedere alla citta´ natale del tenore i suoi importanti ricordi.

Saranno esposti a Foggia una ventina di vestiti di scena (oggi nessun artista possiede piu´ un guardaroba privato come si usava prima delle moderne messe in scena), parrucche, collane, calzature, foto, gigantografie, dischi, giornali dčepoca di tutto il mondo, libri e lettere Ci sara´ una sezione dedicata al rapporto dčarte e di amicizia che legava Gigli al nostro Giordano, del quale il grande tenore fu interprete eccelso e non solo.

Infatti Beniamino, acclamato in America, insistette per portare in scena Andrea Chenier al Metropolitan di New York nel 1922 (che, morto Caruso, nessuno avrebbe fatto), contribuendo alla diffusione delle opere giordaniane nel mondo. Un uomo amatissimo che emoziono´ e commosse gli spettatori dei teatri di tutto il mondo con la sua arte e che si fece benvolere per la sua generosita´. Aveva cantato per i ciechi, per gli ammalati, nelle corsie degli ospedali, al letto dei vecchi emigrati (per molti italiani in USA fu lčItalia), per i reclusi delle carceri, per la distribuzione gratuita del latte ai figli degli emigranti italiani, per gli orfani dei poliziotti americani, doto´ lčOspedale di Recanati di un impianto radiologico, creo´ unčaccogliente casa di riposo per anziani che intitolo´ a sua madre Ester, istitui´ le mense popolari per le puerpere recanatesi bisognose, finanzio´ le colonie marine per i figli dei lavoratori, finanzio´ per anni la Banda cittadina.

In tempi non sospetti ­ ci dice il nipote Luigi Vincenzoni ­ dal 1951 al 1953 fu uno dei grandi benefattori della Casa Sollievo della Sofferenza, e divenne figlio spirituale di Padre Pio.

Nella mostra di Recanati cče´ una foto di zio Beniamino con Padre Pio che sorride, una rarita´, come ci ha detto un frate che ci ha fatto visita. La canzone Mamma era la preferita di Padre PioČ. Un artista che vende ancora negli Emirati Arabi, in Giappone, nello Sri Lanka, in Australia, che ha un fan club anche in Nuova Zelanda, in Finlandia e a Malta.

L´inaugurazione della mostra e´ fissata per sabato 29 maggio alle ore 18,30 nella Sala Siniscalco ceci di via Arpi, 152, con una conferenza del dott. Luigi Vincenzoni e un intervento del giornalista foggiano dott.Gaetano Matrella. La mostra restera´ a disposizione della citta´ fino al 10 giugno con orari: ore 10,00 ­ 12,30/17,30-20,30.
 
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