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La sede storica

Il palazzo dove ha sede la Fondazione Siniscalco Ceci è uno degli edifici più antichi di Foggia, custode di tanta parte di storia della nostra città. Un recupero architettonico e culturale che, agli interessi della Fondazione coniuga la volontà di quest'ultima di rivestire in futuro un ruolo di protagonista nell'attività culturale di Foggia. Nell'edificio, interamente restaurato, al piano terra gli ampi spazi ospiteranno, mostre, convegni e conferenze.

Quasi al centro di via Arpi, restituito al suo antico splendore, il palazzo raccolse l'eredità della Pia Opera di Rosa del Vento che, con tanti altri benefattori, donò a Foggia un'istituzione da sempre vicina ai bisogni della gente.
Prima del lascito di Siniscalco Ceci l'edificio fu sede dell'antica banca; poi nel 1938 l'istituto di Credito si trasferì in C.so G. Garibaldi.

Dagli anni '40 è iniziato così, per il palazzo, il periodo di abbandono: in locazione a inquilini e partiti politici è stato dimenticato per molto tempo anche dalle pagine di storia. Dopo la legge Amato, che ha visto la costituzione della banca in S.p.a., la Fondazione è rimasta proprietaria dello stabile. Si arriva così la 1995, anno in cui sono iniziati i lavori consistenti in interventi di consolidamento e di ristrutturazione architettoniche costati oltre un miliardo e mezzo.

L'ing. Marano e il Geom. Masi si sono occupati del consolidamento dell'edificio: 700 Mq. di superficie tra piano terra e primo piano. Si sono resi necessari anche interventi su strutture portanti dello stesso edificio. Nel corso dei lavori sono venuti alla luce particolari interessanti: sono stati ritrovati alcuni rinforzi alla volta in corrispondenza della cosìddetta " camera dell'oro ". La tradizione popolare tramanda dell'esistenza di un vano nel quale veniva fuso l'oro. In realtà si trattava piuttosto di una "camera portavalori", con casseforti che necessitavano di supporti speciali, per sostenere il peso di valori e monete.

All'architetto Roberto Telesforo si deve il restauro architettonico ed il nuovo progetto d'arredamento. L'esterno del palazzo, sotto gli occhi di tutti, spicca per la sobrietà elegante. Il portale, le paraste con i capitelli, le palmette e alcune piccole figurine. La scelta del colore è stata fatta d'accordo con la Sovrintendenza. E' stato ripristinato qualche elemento che mancava nel confronto con l'originale. Nell'interno le pareti sono state restaurate così com'erano alla fine dell'ottocento, con stucchi e pannelli di riquadratura. Al centro dell'androne si potrà rivedere lo stemma della Fondazione. Rimessa in luce, infine, le epigrafi, silenziose e autonome narratrici di tanta storia.
I pavimenti sono stati ripristinati in pietra d'Apricena anticata; una moquette decorata farà bella mostra di sé nel salone che potrà ospitare fino a 90 persone. Impeccabili nello stile anche le poltroncine. Uno sguardo in alto, sia nel sala del Consiglio che nel salone, potrà far ammirare i soffitti a voltina con illuminazione indiretta, atti a richiamare l'antico.

Insomma quanto di meglio si potesse tirare fuori per ridare smalto ad una struttura per troppo tempo dimenticata e che promette di riscrivere pagine preziose della storia, della società e dell'arte di Foggia.

   
 
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