Direttamente dal Museo Civico di Recanati dal 29 maggio al 10 giugno 2004 mostra dei cimeli-documenti, foto e costumi di scena del grande tenore Beniamino Gigli. Nato a Macerata nel 1890 morto a Roma nel 1957. StudioŽ canto a Recanati e poi al Liceo Santa Cecilia di Roma. Nel 1918 Toscanini lo aveva chiamato alla Scala nel "Mefistofele".
Nel 1920 quando giaŽ lo definiscono "il tenore a cui il Signore Iddio ha dato nella voce bellissima la piuŽ inesauribile miniera diamantifera che si possa elargire a questi privilegiati" (G. Bellezza), Gigli salpoŽ per gli Stati Uniti dove cantoŽ al Metropolitan e in altri Teatri prestigiosi.
Orfani del mito Caruso (morto nel 1921) gli americani si innamorarono di una di quelle voci che, dal Romanticismo fino ai giorni nostri, hanno alimentato il culto del tenore italiano: "perfetta omogeneitaŽ di registri, smalto limpidissimo, timbro delicato e dolcissimo, ma anche pieno, pastoso, intenso, sonoro. Per quel che concerne la sicurezza dell´emissione, la flessibilitaŽ e la resistenza della gola si puoŽ parlare di facoltaŽ naturali abnormi" (Rodolfo Celletti).
Enorme ascendente sulle folle e sugli esperti, eŽ stato il tenore piuŽ imitato degli ultimi trent´anni, rimasto insuperato. Una carriera lunghissima, durata 41 anni, con 61 opere in repertorio, alcune delle quali oggi difficilmente possono essere rappresentate per carenza di voce adeguate, 300 dischi registrati, trasmissioni radiofoniche, una serie di spettacoli per beneficienza e, nel periodo 1933-55, 16 film e diverse partecipazioni canore nel cinema.
"Il grande successo di pubblico per la mostra su Caruso ci ha motivato a proseguire nella strada ´multimediale´ di divulgazione della cultura e della musica", ha detto il presidente della Fondazione avv. Francesco Andretta. "Almeno mille furono i tenori che si dichiararono eredi di Caruso. Gigli fu l´unico che ha meritato di essere ritenuto tale", ha affermato Guido D´Onofrio, che ha proposto la mostra su Caruso e su Gigli, conosciuto anche all´estero per la sua passione, per Caruso e per il belcanto, che ha favorito la sua amicizia con Luigi Vincenzoni, figlio di Ada Gigli, sorella di Beniamino, curatore del Museo "B. Gigli" di Recanati da dove proviene il prezioso materiale in mostra a Foggia. Un museo nato nel 1959, due anni dopo la morte del maestro, grazie alla generosa donazione degli eredi che decisero di cedere alla cittaŽ natale del tenore i suoi importanti ricordi.
Saranno esposti a Foggia una ventina di vestiti di scena (oggi nessun artista possiede piuŽ un guardaroba privato come si usava prima delle moderne messe in scena), parrucche, collane, calzature, foto, gigantografie, dischi, giornali dčepoca di tutto il mondo, libri e lettere Ci saraŽ una sezione dedicata al rapporto dčarte e di amicizia che legava Gigli al nostro Giordano, del quale il grande tenore fu interprete eccelso e non solo.
Infatti Beniamino, acclamato in America, insistette per portare in scena Andrea Chenier al Metropolitan di New York nel 1922 (che, morto Caruso, nessuno avrebbe fatto), contribuendo alla diffusione delle opere giordaniane nel mondo. Un uomo amatissimo che emozionoŽ e commosse gli spettatori dei teatri di tutto il mondo con la sua arte e che si fece benvolere per la sua generositaŽ. Aveva cantato per i ciechi, per gli ammalati, nelle corsie degli ospedali, al letto dei vecchi emigrati (per molti italiani in USA fu l´Italia), per i reclusi delle carceri, per la distribuzione gratuita del latte ai figli degli emigranti italiani, per gli orfani dei poliziotti americani, dotoŽ l´Ospedale di Recanati di un impianto radiologico, creoŽ un´accogliente casa di riposo per anziani che intitoloŽ a sua madre Ester, istituiŽ le mense popolari per le puerpere recanatesi bisognose, finanzioŽ le colonie marine per i figli dei lavoratori, finanzioŽ per anni la Banda cittadina.
"In tempi non sospetti" -ci dice il nipote Luigi Vincenzoni-" dal 1951 al 1953 fu uno dei grandi benefattori della Casa Sollievo della Sofferenza, e divenne figlio spirituale di Padre Pio.
Nella mostra di Recanati c´eŽ una foto di zio Beniamino con Padre Pio che sorride, una raritaŽ, come ci ha detto un frate che ci ha fatto visita. La canzone Mamma era la preferita di Padre Pio".
Un artista che vende ancora negli Emirati Arabi, in Giappone, nello Sri Lanka, in Australia, che ha un fan club anche in Nuova Zelanda, in Finlandia e a Malta.
LŽinaugurazione della mostra eŽ fissata per sabato 29 maggio alle ore 18,30 nella Sala Siniscalco ceci di via Arpi, 152, con una conferenza del dott. Luigi Vincenzoni e un intervento del giornalista foggiano dott. Gaetano Matrella.
La mostra resteraŽ a disposizione della cittaŽ fino al 10 giugno con orari: ore 10,00 12,30/17,30-20,30.