Il Requiem di Cherubini presentato in prima assoluta a Foggia dalla Fondazione Musicalia nel decennale della tragedia di viale Giotto
La Fondazione Musicalia, della Fondazione Banca del Monte
“Domenico Siniscalco Ceci”, nell´ambito delle manifestazioni
organizzate in occasione del decennale della tragedia di viale
Giotto, presenta in prima assoluta a Foggia il Requiem in do
minore di Luigi Cherubini.
Il concerto avra´ luogo mercoledi´ 11 novembre 2009 alle ore
20.30 presso la Chiesa di San Giovanni Battista in Foggia.
Il Requiem di Cherubini verra´ eseguito dal Coro e Orchestra
Jubilate Deo dell´Accademia Musicale “A. Chénier”, diretti dal
Maestro Carmen Battiante.
REQUIEM in Do minore di Luigi Cherubini
Nel 1815 Luigi XVIII, re di Francia, restaurato dopo il tumultuoso
periodo rivoluzionario e napoleonico, chiama Cherubini a dirigere
la sua cappella musicale.
Il re, volendo rendere omaggio al fratello giustiziato vent´anni
prima con tante altre vittime della Rivoluzione, dispone che ogni
anno il triste anniversario venga ricordato con funzioni religiose.
Per la seconda commemorazione, che cade all´inizio del 1817, l
´incarico di comporre una messa funebre e´ affidato a Cherubini;
nasce cosi´ il Requiem in do minore, che il 21 gennaio, alla
presenza di autorita´ e dignitari, e´ eseguito nella chiesa parigina
di St. Denis, dove gia´ i rivoluzionari avevano fatto scempio delle
ossa dei re di Francia.
La composizione del Requiem, dunque, e´ legata a circostanze
gravide di emozione; tuttavia Cherubini trascende l´occasione
contingente, fornita dalla commemorazione del re defunto, per
attingere a una dimensione superiore, a una commozione di natura
universale. La celebrazione dell´anniversario, nelle intenzioni del
nuovo re, e´ aliena da ogni spirito di rivalsa; cosi il compositore da
´ voce alla volonta´ generale di riconciliazione e informa la sua
opera a un distacco, a un tono nobile e solenne nei quali si riflette
il perfetto carattere di universalita´ del suffragio. In quanto
espressione autentica di una collettivita´, il Requiem in do minore
rinuncia alle voci soliste per limitarsi solo al coro; e anche in
orchestra mancano interventi strumentali solistici di rilievo.
La concentrazione espressiva di quest´opera fece grande
impressione sui contemporanei, che considerarono il Requiem
cherubiniano un modello esemplare; il lavoro si guadagno´ l
´incondizionato apprezzamento, fra gli altri, di Beethoven (il
Requiem di Cherubini venne
eseguito al suo funerale nel 1827), Schumann e Berlioz, quest
´ultimo assai severo, peraltro, nei confronti del musicista
fiorentino.