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Inserita il: 03/01/2012

Ultime due settimane per la mostra su Alfredo Bortoluzzi

Alla Galleria della Fondazione, i quadri sui luoghi della sua vita
Restera´ aperta fino al 15 gennaio prossimo la mostra intitolata “Alfredo Bortoluzzi: i luoghi della vita e dell´arte”, curata da Guido Pensato e Gaetano Cristino ed allestita nella Galleria della Fondazione Banca del Monte “Domenico Siniscalco Ceci” di Foggia (Via Arpi 152).

E´ il secondo appuntamento che la Fondazione organizza per divulgare il “Fondo Bortoluzzi”, la raccolta di opere del grande pittore italo-tedesco, costituita l´anno scorso dall´Istituzione foggiana per conservare e valorizzare il patrimonio artistico lasciato dal grande maestro del Bauhaus alla morte, avvenuta a Peschici nel 1995.

Dall´inaugurazione dello scorso 7 dicembre, sono stati circa 200 i visitatori della mostra: un vero successo, tenuto conto delle ampie possibilita´ di distrazione del pubblico e degli impegni legati alle festivita´ natalizie e del capodanno.
“Siamo molto soddisfatti della risposta dei foggiani e non solo”, ha commentato il Presidente della Fondazione, avv. Francesco Andretta. “C´e´ stato ampio riscontro della mostra sulla stampa specializzata. Il nostro impegno e´ quello di contribuire alla conoscenza della grande opera di Bortoluzzi, ma anche di portare all´attenzione internazionale il Fondo che abbiamo dedicato al Maestro, perché Foggia sia motore di Cultura anche attraverso questa iniziativa”-
Tutti hanno apprezzato le cento opere esposte, che danno conto dell´evoluzione dello stile e della ricerca del pittore italo-tedesco, grande esponente del Bauhaus, attraverso le raffigurazioni che realizzo´ fece di paesaggi, urbani e non, dei luoghi visitati nel corso della vita ma anche di ambienti e vedute di pura fantasia.
Anche ospiti illustri hanno varcato la soglia della galleria di Via Arpi. E´ il caso di Mario Botta, uno dei piu´ grandi architetti contemporanei, che ha visitato l´esposizione il 28 dicembre scorso. L´architetto ticinese e´ giunto alla galleria della Fondazione Banca del Monte assieme ad alcuni colleghi dello studio Redaelli di Milano. Molti anni fa, fu proprio l´architetto Fabiano Redaelli, amico e collaboratore di Botta, a presentare a quest´ultimo Alfredo Bortoluzzi.
Botta visito´ piu´ volte il maestro nella dimora di Peschici e si appassiono´ alla sua opera, al punto da rendergli un omaggio postumo allestendo, nel 2001, in collaborazione con Gisela Barche, nel Museo d´arte di Mendrisio (Svizzera), una mostra retrospettiva intitolata “Alfredo Bortoluzzi – la lezione del Bauhaus”, con un percorso tematico realizzato con circa centoquaranta opere.
Il grande architetto svizzero, nell´ultimo scorcio del 2011, ha voluto onorare anche l´appuntamento foggiano, lasciando anche un simpatico messaggio di apprezzamento sul registro dei visitatori: “Bravo Bortoluzzi! Mario Botta della casa Mendrusio (CH) Quando l´arte si sposa con la poesia nascono sempre dei capolavori”.
Diversi i visitatori da fuori regione, a testimonianza del valore di attrattiva culturale rappresentato da Alfredo Bortoluzzi e dell´efficace comunicazione operata dalla Fondazione Banca del Monte sulle importanti iniziative del “Fondo Bortoluzzi”.
A parte la chiusura del 6 gennaio, la mostra sara´ visitabile fino al 15 gennaio, tutti i giorni, dalle ore 9 alle 13 e dalle 17 alle 19. L´ingresso e´ libero. Per informazioni, si puo´ telefonare allo 0881.712182 o visitare il sito internet della Fondazione, all´indirizzo www.fondazionebdmfoggia.com.
Nella galleria e´ anche a disposizione il “Quaderno” numero 2 del Fondo Bortoluzzi, che contiene il catalogo della mostra ma anche diversi contributi di conoscenza della vita e delle opere del Maestro.



Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 - Peschici, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequenta dapprima l´Accademia di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come “gioco con le cose ultime”. Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. "Esule a Parigi", si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie. Apprezzato per questa sua attivita´ dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E´ protagonista tra l´altro della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia gia´ un mercato internazionale al piu´ alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto “un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo” (Carlo Munari).
 
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