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Ricollocata la cosiddetta "Croce di Carlo V"
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Inserita il: 30/06/2014

Ricollocata la cosiddetta "Croce di Carlo V"

Ma si tratta di un calco realizzato per preservare l´originale

E´ stato ricomposto questo pomeriggio, nel corso di una cerimonia ufficiale, il monumento comunemente noto a Foggia come “Croce di Carlo V”.


Alla cerimonia hanno partecipato il presidente della Fondazione Saverio Russo, il presidente del Lions Club Foggia Host Giuseppe D´Alessandro –rappresentanti delle istituzioni che hanno promosso e finanziato il recupero- e il sindaco di Foggia Franco Landella.


Sulla cima della colonna -anch´essa pulita e restaurata- situata in Piazza Piano della Croce, davanti alla chiesa di San Giovanni Battista, è tornata la scultura bifronte, che riporta da un lato una Madonna con bambino e dall’altro il Cristo in croce con la Madonna e San Giovanni Battista: ma si tratta di un calco, che è stato realizzato e sostituito all’originale per preservare quest’ultimo dalle intemperie e dall’azione dei vandali.


La scultura era stata prelevata nella primavera del 2011 per un meticoloso lavoro di pulitura e restauro, curato da Loredana Mastromartino e riconsegnata alla città nel maggio 2013 per essere ospitata definitivamente nel lapidario del Museo civico di Foggia.


L’iniziativa era stata promossa e finanziata dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia e dal Lions Club Foggia Host, ispirati da un’idea del compianto Matteo Agnusdei, past presidente e socio del L.C. Foggia Host nonché amministratore pubblico, scomparso circa un anno fa.


Il presidente del L.C. Foggia Host, Giuseppe D’Alessandro, si è detto felice del contributo dato dal club nello spirito di servizio alla comunità che caratterizza l’opera dei Lions ed ha auspicato un maggior rispetto per il monumento restaurato da parte dei Foggiani.


Il presidente della Fondazione, Saverio Russo, ha sottolineato l’importanza di una maggiore attenzione per il recupero e la riqualificazione degli spazi urbani, indicando alcune costruzioni nella piazza –tra le quali una baracca realizzata con materiali vari e uno stile non congruente con quello degli edifici vicini- che rovinano l’aspetto complessivo dello spazio urbano.


Il professor Russo ha anche ricordato quanto sia improprio l’utilizzo del nome “Croce di Carlo V” per la scultura: dai documenti esistenti non è provato in alcuna maniera un collegamento tra l’opera e l’Imperatore e men che meno è attestata l’ipotesi di un monumento celebrativo della presunta “battaglia” che sarebbe avvenuta in via Arpi l’8 Marzo 1528 tra i soldati d Francesco I re di Francia e, appunto, Carlo V. Anzi, lo scontro non avrebbe mai avuto luogo e, comunque, la città venne occupata dai Francesi, per cui difficilmente l’imperatore avrebbe celebrato una vittoria dei nemici. Per di più, sulla croce è incisa la data del 1544, quindi il monumento sarebbe stato innalzato 16 anni dopo gli eventi che avrebbe dovuto celebrare. Una serie di ipotesi abbastanza inverosimili che fanno piuttosto pensare ad un’opera fatta realizzare da Prospero della Bastia, personaggio del ceto dirigente foggiano della metà del XVI secolo: d’altra parte è quanto inciso nella pietra di base del monumento stesso.


Il sindaco Landella si è detto d’accordo sulla necessità di una riqualificazione degli spazi urbani di Foggia ed ha auspicato, soprattutto, un maggior amore per la città da parte dei suoi stessi abitanti. Solo partendo da questo fondamentale principio civico si potrà sperare di sottrarre zone sempre più ampie al degrado e ottenere, pian piano, una città bella e vivibile. Landella ha anche parlato di aumento della sorveglianza sul territorio, della possibilità di ordinanze sindacali che sanzionino gli atti vandalici e l’uso improprio degli spazi urbani e di interventi anche sulla sistemazione urbanistica di alcune piazze e strade cittadine per eliminare costruzioni e situazioni che ne deturpano l’aspetto.


Dall’incontro è emersa anche la necessità di un intervento urgente sull’unica fossa granaria ancora visibile nella piazza: era stata restaurata e coperta da una lastra trasparente, nel 2000, dal Lions Club “Umberto Giordano”, che aveva provveduto anche ad una pulizia nel 2009. Ma la mancanza di manutenzione da parte dell’Amica, cui il sindaco dell’epoca aveva affidato gli interventi di pulizia, ha permesso la crescita di uno strato di vegetazione che, ormai, impedisce la vista del monumento ipogeo. Il sindaco Landella si è impegnato a sollecitare una pulizia periodica da parte dell’Amiu.


 

 
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